Spesso la bellezza viene associata alla simmetria delle forme, soprattutto quando parliamo di viso e occhi. Ed è per questo che, qualche volta, un viso asimmetrico può sembrare poco piacevole. Ma non sempre è così… spesso è proprio quella asimmetria a rendere il viso particolare e unico!
Che cosa si intende per simmetria del volto?
Un volto viene definito simmetrico per esempio quando la distanza tra la fronte e il naso, quella tra il naso e le labbra, e quella tra le labbra e il mento sono uguali. Nonostante ciò, non esistono dei valori assoluti per misurare le asimmetrie e spesso un viso leggermente asimmetrico può risultare più caratteristico di un altro perfettamente simmetrico. C’è da dire che tutti noi presentiamo delle leggere differenze tra un lato e l’altro del nostro viso o del nostro corpo. In alcuni casi queste diversità si notano in maniera più evidente, in altri invece il viso o il corpo risultano comunque armonici nel loro complesso. Ed è proprio qui il segreto! Piuttosto che ricercare la perfetta simmetria bisognerebbe tener presente l’armonia complessiva di un viso.
Che cosa sono le asimmetrie del viso e come si possono risolvere?
Parliamo di inestetismi molto diffusi, che possono influenzare moltissimo l’attitudine di una persona che, non sentendosi a suo agio con il proprio aspetto, può avere problemi nel relazionarsi con gli altri e perdere fiducia in se stessa. Soprattutto perché spesso, le asimmetrie, riguardano gli occhi, il sopracciglio, la bocca e il sorriso.
Asimmetrie e medicina estetica
Grazie alle continue ricerche e ai numerosi studi nel campo del beauty, l’evoluzione della medicina estetica permette di individuare e trattare ogni tipo di inestetismo, permettendo così una soluzione personalizzata per ciascun singolo caso. Il primo passo fondamentale è sempre quello di rivolgersi ad un specialista dello sguardo affinché possa esaminare con la massima accuratezza e attenzione la natura del problema per poi valutare e stabilire un piano di trattamento individuale.
Quando l’asimmetria non è soltanto estetica, ma funzionale
Quali sono però le asimmetrie di un volto che invece di donarci unicità, e quindi carattere, smorzano la nostra espressività?
E’ il caso in cui una o entrambe le palpebre superiori sono più basse del loro normale livello, per cui la rima palpebrale (spazio fra la palpebra inferiore e la palpebra superiore) risulta ridotta, e quindi asimmetrica rispetto all’altro occhio, in misura variabile. Stiamo parlando di ptosi. La sua conseguenza non è solo estetica, ma prevalentemente funzionale: perché non solo va a conferire un’asimmetria del viso più o meno pronunciata, ma è la responsabile di una sensibile riduzione del campo visivo superiore e laterale.
Oppure… Vi è mai capitato di vedere una persona con un occhio più aperto rispetto all’altro? In questo caso parliamo di retrazione palpebrale, cioè quando si ha un aumento dell’ampiezza della fessura palpebrale con conseguente esposizione della porzione bianca dell’occhio (sclera). Chi ne soffre ha un tipico aspetto a occhi sbarrati e spaventati. Le cause più frequenti sono l’oftalmopatia tiroidea o morbo di Basedow Graves, i traumi, il tumore all’occhio o precedenti interventi di blefaroplastica. La retrazione della palpebra può avere importanti conseguenze estetiche e funzionali: un sguardo abnormemente aperto che conferisce un aspetto ‘spaventato’ e una eccessiva evaporazione del film lacrimale, che determina lacrimazione occhi (epifora) e secchezza oculare sino a quadri di severa sofferenza corneale.
L’incontro con un chirurgo oculoplastico servirà a capire e individuare il tipo di chirurgia o trattamento estetico più adatto per restituire armonia al volto.
Redazione