L’asimmetria delle palpebre è un problema più diffuso di quanto si possa pensare. Sebbene ci siano dei casi in cui una leggera asimmetria tra i due occhi è considerata un segno distintivo, come nel caso di Robin Tunney che tutti ricordiamo in The Mentalist, nella maggior parte dei casi ciò porta con sé un forte disagio psicologico.
Sono tante le persone che non riescono ad accettare questo loro difetto e che, quindi, desiderano correggerlo, così da riequilibrare non solo la simmetria dello sguardo, ma riacquistare anche la funzionalità dell’occhio e la sua espressività.
Le asimmetrie dello sguardo
Osserviamo un volto umano. Partendo dalla zona più alta, spesso è possibile riscontrare una asimmetria del sopracciglio. Un problema che colpisce immediatamente l’attenzione, poiché le sopracciglia sono la naturale cornice degli occhi.
Facciamo una prima ed essenziale distinzione tra asimmetrie statiche e asimmetrie dinamiche della parte superiore dello sguardo.
Nel primo caso la cute del sopracciglio crolla verso il basso, determinando un appesantimento della palpebra superiore. Nell’asimmetria dinamica, invece, si ha una forte iperattività di una parte del muscolo frontale, che determina uno snellimento della forma della palpebra superiore che può arrivare fino a causare una palpebra scavata.
Come si risolvono le asimmetrie del sopracciglio? Nel caso di una asimmetria statica si preferisce eseguire un lifting del sopracciglio o, se si ha anche una perdita di volume nella zona, un intervento di lipofilling.
Se, invece, si è dinanzi a un problema dinamico, il miglior rimedio è il botox. La tossina botulinica va ad agire sull’iperattività muscolare riequilibrando la posizione delle sopracciglia e, di conseguenza, l’armonia e l’espressività del volto.
Le asimmetrie delle sopracciglia si riflettono anche sull’estetica delle palpebre. Non è raro andare a riscontrare un eccesso di cute della palpebra superiore in presenza di una caduta del sopracciglio. Siamo dinanzi a un problema di palpebra cadente.
Un’altra asimmetria dello sguardo è rappresentata da un occhio molto più aperto dell’altro: la retrazione palpebrale. Chi ne soffre tende ad avere uno sguardo costantemente spaventato in quanto aumenta l’ampiezza della fessura palpebrale. La sclera, la parte bianca dell’occhio, viene messa eccessivamente in evidenza, conferendo quello sguardo tipico di paura e terrore. L’occhio sbarrato è tipico di chi soffre di oftalmopatia tiroidea (morbo di Basedow Graves) ed è causato da una iperstimolazione del muscolo di Müller.
Sia nel caso di palpebra cadente che di retrazione palpebrale non siamo dinanzi solo a un difetto estetico, ma soprattutto ad un problema funzionale che consiste rispettivamente nella riduzione del campo visivo o nella secchezza oculare che può sfociare in una sofferenza corneale.
Esistono anche delle asimmetrie dello sguardo secondarie a intervento di blefaroplastica superiore o inferiore.
Come risolvere le asimmetrie palpebrali
L’asimmetria più importante è rappresentata dalla ptosi. Chi ne soffre può vedere il proprio campo visivo decisamente ridotto oppure provare un forte disagio dovuto alla differenza di forma tra i due occhi. Cosa fare in questo caso? Ne abbiamo parlato in un nostro precedente articolo di approfondimento sull’intervento di correzione della ptosi, che avviene per via transcongiuntivale senza cicatrici cutanee esterne e visibili.
Cosa fare in caso di occhio sbarrato? Il consiglio è quello di sottoporsi a un intervento di correzione della retrazione palpebrale. Anche in questo caso l’intervento avviene per via transcongiuntivale, in modo tale da non creare delle cicatrici cutanee esterne visibili. L’obiettivo è di abbassare la palpebra così da riuscire a ridonare all’occhio il suo aspetto naturale.
Mentre si correggono le asimmetrie palpebrali, spesso viene consigliato al paziente di abbinare un intervento di blefaroplastica, in modo da armonizzare il risultato.
Ogni intervento di risoluzione delle asimmetrie palpebrali presuppone una attenta analisi pre-operatoria del singolo paziente.
Redazione Oculoplastica – Dr. Graziani