Ptosi palpebrale: i rimedi per le palpebre cadenti

Ptosi palpebrale: i rimedi per le palpebre cadenti

Anestesia

Si

Durata intervento

  • Breve
  • Media
  • Lunga

33.3

Tempo Ricovero

  • Breve
  • Media
  • Lunga

33.3

Tempo Recupero

  • Breve
  • Media
  • Lunga

33.3

CHE COS'E' LA PTOSI PALBEBRALE O PALPEBRA CADENTE?

ptosi_palpebrale

La ptosi (caduta verso il basso) è lo spostamento di uno o più organi che, a causa della forza di gravità, tende a scendere verso il basso. La forma di ptosi più comune è quella delle palpebre che determina una chiusura dell’occhio, detta comunemente “palpebra calante”.

Comunemente si parla di palpebre cadenti, in medicina si parla di ptosi palpebrale. Con ptosi si intende un’affezione in cui una o entrambe le palpebre superiori sono più basse del loro normale livello, per cui la rima palpebrale (spazio fra la palpebra inferiore e la palpebra superiore) risulta ridotta in misura variabile.

COME COMPRENDERE SE SI È AFFETTI DA PTOSI PALPEBRALE LIEVE

Il chirurgo oculoplastico ha sicuramente un occhio allenato nel riconoscere un piccolo problema di ptosi seppur manifestato in forma lieve.

Accorgendosi del problema, propone al paziente di sottoporsi a uno specifico test di stimolazione del muscolo di Müller, che permette di comprendere se vi sia o meno la presenza di ptosi; il test è semplice ed è assolutamente indolore. Nel caso in cui risulti positivo l’oculoplastico consiglierà di eseguire un intervento correttivo della ptosi per via transcongiuntivale (interna alla palpebra e quindi senza cicatrici visibili) così da ottenere un risultato ottimale e in linea con le aspettative del paziente.

PTOSI PALPEBRALE NELLA CHIRURGIA ESTETICA DELLE PALPEBRE

Recenti studi internazionali hanno dimostrato come molti pazienti affetti da lievi forme di ptosi palpebrale, e non contenti dell’estetica del loro sguardo, venissero sottoposti esclusivamente ad interventi di blefaroplastica superiore con il risultato di avere uno sguardo sempre spento.

L’importanza di identificare il difetto della palpebra cadente, mediante il sopra descritto test di stimolazione muscolare di Müller, risulta fondamentale nella programmazione di un intervento di correzione della ptosi. Questa tipologia di intervento permette anche di ottenere un taglio di occhio decisamente più allungato e affusolato che rimanda all’hunter eyes.

Solo in questo modo sarà possibile ridare al paziente uno sguardo non più stanco, ma vivace ed energico rispettando sempre l’immagine complessiva di ogni singolo viso.

A questa pagina potrete sfogliare la galleria fotografica di atri miei casi: Foto Prima/Dopo Hunter eyes

Prima dopo ptosi palpebrale hunter eyes uomo

vanity-fair-ciglia-ptosi-oculoplastica

QUALI SONO LE CAUSE DI PTOSI PALPEBRALE

Le cause di ptosi palpebrale sono molteplici e non sempre dipendono dal fattore età: 

Le più comuni sono quelle di tipo congenito (presente dalla nascita) o acquisito (dell’adulto).

  • La ptosi palpebrale congenita in una o in entrambe le palpebre è presente sin dalla nascita; questa situazione è dovuta ad un insufficiente sviluppo del muscolo elevatore.
  • La ptosi palpebrale acquisita, o dell’adulto, può essere distinta in:
  • Forme neurogene a seguito di lesioni, centrali o periferiche, del III nervo cranico oculomotore o del simpatico cervicale.
  • Forme miogene nelle distrofie muscolari e nella miastenia gravis.
  • Forme aponeurotiche causata da una deiscenza o disinserzione dell’aponeurosi del muscolo elevatore dal piatto tarsale, solitamente tipica dell’età avanzata o a seguito di interventi oculistici come la cataratta o il distacco di retina.
  • Forme meccaniche conseguenza di tumori alla palpebra, esiti cicatriziali, masse orbitarie, dermatocalasi, edema.
  • Ptosi traumatiche per lacerazione o disinserzione dell’aponeurosi o lesione delle fibre nervose.

Vedi risoluzione ptosi traumatica di seguito riportata: la pupilla dell’occhio destro risulta più grande in quanto esito del trauma.

Prima dopo ptosi palpebrale traumatica

QUANDO POSSO SOTTOPORMI AD UN INTERVENTO DI PTOSI PALPEBRALE

Chi decide di ricorrere all’intervento di ptosi palpebrale spesso lo fa non solo per risolvere un problema che potrebbe compromettere la capacità visiva ma anche per una questione estetica.

Si pone sempre più attenzione sugli occhi e su quello che sono in grado di trasmettere e questo spinge tante donne, ma anche tanti uomini, a voler migliorare l’aspetto della regione dello sguardo.

Il paziente si rivolge al chirurgo oculoplastico nel caso in cui:

  • La ptosi causa un aspetto stanco, addormentato, triste che non rispecchia la personalità del paziente. 
  • La funzione visiva risulta compromessa e il campo visivo limitato.
  • L’abbassamento delle palpebre costringe il paziente ad assumere atteggiamenti viziati del capo, causando torcicollo e posture anomale.
  • Il paziente tenta di compensare l’abbassamento delle palpebre aggrottando le sopracciglia, con conseguente mal di testa e formazione di antiestetiche rughe sul viso.

L’intervento può essere variamente associato ad altre tecniche, quali blefaroplastica, nano lipofilling , cantoplastica.

Ogni paziente verrà indirizzato e consigliato verso le pratiche più appropriate e all’avanguardia, secondo le più aggiornate linee guida delle associazioni chirurgiche internazionali

IN COSA CONSISTE L’INTERVENTO DI PTOSI PALPEBRALE

Esistono diverse tecniche chirurgiche che permettono la correzione della ptosi in base alla funzione residua del muscolo elevatore della palpebra.

  • Tecnica transcongiuntivale senza incisioni cutanee esterne che ha l’obiettivo di rinforzare il muscolo di Müller e/o l’avanzamento dell’aponeurosi del muscolo elevatore della palpebra. Questa tecnica permette di ottenere ottimi risultati estetici (sia a livello di apertura dell’occhio che di contorno palpebrale) soprattutto per quei pazienti che presentano una lieve ptosi palpebrale.
  • Reinserzione o Accorciamento del Muscolo Elevatore Palpebrale che ha come obiettivo il potenziamento dell’azione del muscolo elevatore.
  • Interventi di Sospensione al Muscolo Frontale nei casi in cui il muscolo elevatore della palpebra sia talmente deficitario da non poter essere potenziato. In questi casi si potrà elevare la palpebra utilizzando l’azione di supplenza del muscolo frontale. La sospensione può avvenire con materiale autologo (prelevato cioè dal paziente) o eterologo (ovvero sintetico).
Prima dopo ptosi palpebrale sospensione al frontale

L’intervento ha una durata variabile a seconda della complessità del caso e della ricerca del miglior contorno palpebrale intra operatorio; tendenzialmente dura dai 45 minuti all’ora e viene effettuata in anestesia locale con blanda sedazione, in modo da rendere l’intervento indolore.

L’intervento di correzione della ptosi palpebrale è senza dubbio una delle pratiche più all’avanguardia. Così, oltre ad aver ripristinato la normale posizione delle palpebre superiori, che vi farà riappropriare dell’intero campo visivo, anche il vostro aspetto ne trarrà giovamento ed il vostro sguardo tornerà ad essere brillante e vivace.

“La scelta chirurgica terrà conto dell’individualità di ciascun paziente, rispettando la naturalezza e l’armonia del volto.”

QUALI SONO I RISULTATI DI UN INTERVENTO DI PTOSI PALPEBRALE

Prima dopo ptosi palpebrale
Prima dopo ptosi palpebrale
Prima dopo ptosi palpebrale
Prima dopo ptosi palpebrale congenita

“L’intervento sarà personalizzato per mantenere un aspetto naturale, per riflettere la personalità del paziente e l’individualità della sua immagine, per rispettare le esigenze espresse durante il colloquio pre-operatorio.”

Le incisioni cutanee esterne effettuate durante l’intervento di ptosi sono pressoché invisibili perché eseguite nella piega palpebrale superiore o addirittura assenti nel caso della tecnica transcongiuntivale. Un’adeguata correzione della ptosi ripristina la normale posizione delle palpebre superiori con un beneficio non solo funzionale ma anche e soprattutto estetico.

A questa pagina potrete sfogliare la galleria fotografica di atri miei casi: Foto Prima/Dopo Ptosi Palpebrale

COME RIMEDIARE AD UN INTERVENTO DI PTOSI NON RIUSCITO ESEGUITO ALTROVE?

Un intervento di ptosi non riuscito porta con sé un senso di impotenza in chi vi si è sottoposto con un notevole carico di aspettative e con la voglia di risolvere un problema funzionale ma anche estetico.

Quando ci si ritrova a dover fare i conti con i risultati di un intervento di ptosi non riuscito si deve cercare di capire cosa sia successo e trovare il rimedio giusto. Chi soffre di ptosi palpebrale ha a che fare con le cosiddette palpebre cadenti. Ci sono casi in cui il problema è più visibile e casi in cui lo è meno.

Cosa può portare al fallimento dell’intervento?

Molto spesso si compie un errore di valutazione. Si tende, infatti, a considerare gli interventi di blefaroplastica e di correzione della ptosi come interventi distinti e non eseguibili in modo congiunto. Ecco perché i risultati possono essere non soddisfacenti al 100%. Spesso non è l’intervento a essere eseguito male ma è la mancanza di visione d’insieme a non dare il risultato desiderato.

Se il chirurgo non valuta anche la possibilità di unire la correzione della ptosi con un intervento di blefaroplastica il risultato potrebbe non essere quello sperato. Spesso, infatti, si ha bisogno di un intervento correttivo e ricostruttivo della palpebra a tutto tondo. 

Ciò è dimostrato dai dati. In una percentuale sempre crescente di pazienti, infatti, solo l’abbinamento tra i due interventi ha portato a ottenere un risultato naturale, conferendo allo sguardo quell’aspetto sereno e riposato che si desidera avere. 

Ricordiamo, infine, che è impossibile curare la ptosi palpebrale con un intervento laser – plexer. Questo è, infatti, utile solo in caso di rilassamento della cute palpebrale. Se, quindi, si prova a risolvere in questo modo il problema di palpebra cadente non si ottiene alcun risultato e, in taluni casi, si potrebbe peggiorare la situazione dal punto di vista estetico.

Nella maggior parte dei casi si ha la necessità di attendere qualche settimana prima di affrontare un nuovo intervento correttivo, ma il consiglio è quello di contattare sin da subito il chirurgo oculoplastico così da valutare la situazione e stabilire il corretto percorso riabilitativo. 

carlo-graziani

Qualche informazione in più sul Dr. Carlo Graziani

Formazione chirurgica continua di tipo internazionale, portata a termine tra le università di Torino e Padova, Moorfields Eye Hospital – University College di Londra e Medizinische Universität di Vienna.

Il campo di attività comprende la chirurgia palpebrale pediatrica e dell’adulto, quella lacrimale, quella orbitaria e la chirurgia plastica dello sguardo e del viso praticate con tecniche mini invasive ed innovative.

Il Dr. Graziani è inoltre Membro Internazionale di: General Medical Council, Londra; European Society of Ophthalmic Plastic and Reconstructive Surgery (ESOPRS); e membro nazionale di: Società Italiana Chirurgia Oftalmo Plastica (SICOP), Società Italiana Medicina Estetica (SIME).

Altre informazioni su Carlo GrazianiProfilo LinkedIn

Scrivici per maggiori informazioni

    Dichiaro di avere preso visione dell’informativa sulla privacy e di quanto riportato alla voce "FORM DI CONTATTO" e autorizzo il trattamento dei miei dati all’interno dei registri per le sole finalità in esso descritte.