Spesso si tende a sottovalutare l’effetto che lo stress può avere sulla nostra salute. Quando stress e stanchezza si accumulano, anche gli occhi ne risentono e in particolare le palpebre. La palpebra è la protezione dell’occhio che lo preserva da agenti esterni o da eventuali lesioni e distribuisce le lacrime su tutta la superficie oculare. Il gonfiore può ridurre le proprietà protettive delle nostre palpebre, in quanto viene ad essere ridotta la normale attività delle ghiandole in esse contenute, responsabili della giusta composizione del film lacrimale.Per questo è importante capire quanto e quando lo stress può causare il gonfiore palpebrale. Svegliarsi con gli occhi gonfi non è raro in un periodo di forte stress psico-fisico. In questo caso la palpebra appare diffusamente gonfia. Ma perché ciò accade?
Definiamo il gonfiore palpebrale, le cause e le sue conseguenze
Il gonfiore palpebrale si presenta nel momento in cui vi è un accumulo di liquidi (edema) nella regione perioculare e più precisamente a carico del tessuto muscolare, connettivale ed adiposo orbitario. Le cause del gonfiore palpebrale sono differenti. Partendo direttamente dalle palpebre, come nel caso del calazio e della blefarite o conseguenza di patologie sistemiche che determinano un edema generalizzato, come nell’insufficienza cardiaca o renale. Tra le cause oculari, ricordiamo le allergie da contatto o le infezioni ed infiammazioni orbitarie (cellulite orbitaria) o le più comuni congiuntiviti batteriche. Se i tessuti palpebrali sono esposti di frequente a gonfiore, come nel caso di edemi cronici, si può verificare un vero e proprio sfiancamento tissutale con conseguente comparsa di fini rughe tipiche delle palpebre cadenti. Non solo. Se i processi infiammatori alla base dell’edema (gonfiore) diventano cronici si instaura la cosiddetta post inflammatory hyper pigmentation, responsabile delle antiestetiche occhiaie iperpigmentate. Alla palpebra cadente, quindi, si associa un colorito tendenzialmente violaceo. Ne risulta uno sguardo spento e depresso, ma anche invecchiato precocemente.
Cosa fare per le palpebre gonfie?
Nel caso in cui le palpebre gonfie siano una conseguenza del poco sonno o di un periodo di stress, si consiglia di trattare la zona con impacchi, prodotti drenanti e di migliorare la qualità del sonno, così da ritrovare nel minor tempo possibile la freschezza dello sguardo. Tuttavia, in altri casi l’edema palpebrale può essere una complicanza dei filler a base di acido ialuronico che spesso vengono utilizzati nel processo di ringiovanimento non chirurgico della zona perioculare. Sebbene si tratti dell’1% circa dei casi, è utile capire perché questo può accadere. Anche in questo caso lo stress gioca un ruolo fondamentale. In caso di forte e prolungato stress psico-fisico, infatti, viene intaccata la cosiddetta omeostasi del sistema immunitario. Questo significa che le nostre barriere immunitarie vengono indebolite ed è possibile una ripercussione sul filler a base di acido ialuronico utilizzato. Quest’ultimo si “attiva” provocando l’edema palpebrale. La risoluzione alle complicanze da filler? In questo caso si chiama ialuronidasi. Si tratta, nello specifico, dell’antidoto all’acido ialuronico. Un trattamento efficace e sicuro che, però, deve essere iniettato solo da mani esperte. Il ricorso al chirurgo oculoplastico, quindi, è fondamentale in questo caso poiché dovrà essere iniettata la giusta dose di questo enzima, così da attivare il processo desiderato e risolvere, in pochi minuti, il problema di gonfiore da complicanza da filler.
Redazione Oculoplastica – Dr. Graziani