I tic e gli spasmi rappresentano delle contrazioni involontarie di un gruppo o di un singolo muscolo. Si presentano sotto numerose forme e hanno una gran varietà di cause, alcune irrilevanti, altre particolarmente gravi.
La sensazione di una breve vibrazione limitata a una piccola parte del corpo, per esempio una palpebra, di solito dipende da una contrazione muscolare involontaria innocua. La contrazione ripetitiva, incontrollabile e senza finalità di un singolo o di un gruppo di muscoli, tipicamente al volto, può essere il segno di un tic che può associarsi a una malattia psichica non importante, a una patologia del cervello oppure a una nevralgia del trigemino.
CHE COSA È IL BLEFAROSPASMO?
Il blefarospasmo è una distonia focale, ovvero una situazione di contrazione muscolare eccessiva (spasmo), involontaria e non controllata, localizzata al muscolo orbicolare, responsabile della chiusura della rima palpebrale, che interessa più frequentemente le donne intorno ai 60 anni. Si tratta di una patologia a causa poco conosciuta (‘essenziale’) e in genere benigna (gli occhi sono sani), verosimilmente legata all’ipereccitazione dei gangli basali, strutture nervose situate alla base del cervello e incaricate di coordinare i movimenti, da parte di un’alterata produzione di neurotrasmettitori, i messaggeri chimici utilizzati dalle cellule nervose per comunicare tra loro.
Talora si individua una familiarità o l’associazione con malattie organiche, per esempio nei casi secondari a trauma (meccanico, chimico o termico), quelli che si associano a blefariti, trichiasi, occhio secco, oppure a sclerosi multipla, paralisi cerebrale, sindrome di La Tourette.
Il blefarospasmo benigno essenziale non deve essere confuso con lo spasmo emifacciale, affezione che coinvolge diversi muscoli di un lato del volto, spesso anche le palpebre, e che necessita di una accurata indagine neuroradiologica (RMN encefalica e del tronco encefalico) in modo da poterne identificare la causa.
COME FACCIO A SAPERE SE SOFFRO DI BLEFAROSPASMO?
Un eccessivo ammiccamento o irritazione oculare possono essere i sintomi d’esordio del blefarospasmo, che solitamente inizia in modo graduale e in presenza di particolari condizioni, quali luce intensa, tensione emotiva o affaticamento. Con il progredire della malattia, la chiusura involontaria delle palpebre (spasmo) può divenire più frequente e intensa, rendendo il malato funzionalmente cieco.
Le palpebre, durante un singolo episodio, possono rimanere forzatamente chiuse per parecchie ore, impedendo così le normali attività socio-lavorative svolte.
IL BOTULINO PUÒ ESSERE DI AIUTO?
Si. Il blefarospasmo viene di solito controllato mediante iniezioni periodiche di botulino nello spessore delle palpebre, in modo da far cessare la loro chiusura involontaria e gli spasmi. I punti d’inoculo possono essere leggermente diversi da paziente a paziente, secondo il giudizio del medico. I benefici di questo trattamento si presentano entro una settimana e perdurano per circa 3-4 mesi. L’inoculazione è ben tollerata e non richiede anestesia: il trattamento va ripetuto regolarmente, pena la graduale ma inevitabile perdita dei benefici con ritorno alla condizione di partenza.
A CHI POSSO RIVOLGERMI?
In presenza di blefarospasmo è sempre indispensabile la visita presso un chirurgo specialista per valutare la fattibilità del trattamento in relazione al singolo caso: il chirurgo oculoplastico è una figura altamente specializzata nell’ambito della chirurgia plastica, ricostruttiva ed estetica delle palpebre e del viso.
Il botulino viene anche utilizzato in:
- neurologia per trattare le cefalee muscolo-tensive;
- per ridurre l’eccessiva sudorazione a livello ascellare, alle mani o ai piedi;
- in oftalmologia, nel trattamento di certe forme di strabismo;
- in medicina estetica per ridurre la contrazione dei muscoli che causano le rughe tra le sopracciglia: oggi questo trattamento estetico permette di eliminare solo la parte stanca e nevrotica dell’espressività, mantenendo un aspetto del tutto naturale e rinfrescato al proprio volto.
Redazione