In parallelo alla diffusione dei trattamenti di medicina estetica, si è incrementata un’attenzione particolare alle ripercussioni psicologiche ed emotive che si celano dietro ogni richiesta di un trattamento estetico. Il desiderio e il bisogno di bellezza non sono mai concetti astratti, ma sono due forze che spingono costantemente l’essere umano ad ispirarsi. Spesso le persone si piacciono, ma vorrebbero cambiare ancora “qualcosina” per sentirsi più a loro agio. Questo perché i canoni estetici hanno subìto nel corso della storia innumerevoli cambiamenti facendo cambiare anche la percezione del bello che abbiamo di noi e del nostro corpo. Spesso la bellezza viene associata ad una propria auto-realizzazione, spesso legata al successo e alla sfera privata. Quando si parla di trattamenti estetici, significa fare i conti con una dimensione psicologica del paziente molto importante, perché è in quella dimensione che sono radicate le motivazioni più profonde che spingono il paziente ad effettuare un trattamento estetico.
La nostra filosofia, infatti, non è lavorare sulla bellezza astratta che risulterebbe impersonale facendo perdere l’individualità, piuttosto sul desiderio che esprime il paziente stesso, ma ancor di più sull’impatto emozionale che lega il paziente al mondo del benessere.
E’ per questa ragione che ascoltiamo con attenzione il paziente quando si racconta: per poter coniugare il suo desiderio al trattamento estetico più adatto a lui.
Come vuoi apparire dopo un trattamento estetico?
Può sembrare banale, ma non sempre si ha una risposta a questa domanda… Implica un’autoanalisi profonda, ma soprattutto comporta un orientamento a come vogliamo apparire dall’esterno (non a caso scegliamo con cura il nostro look). E ora parliamo delle nostre compagne di avventura: le rughe. Non vogliamo eliminarle tutte perché magari una di quelle può ricordarci un sorriso, un evento felice… più in generale, può ricordarci la nostra vita. Una ruga del viso è infatti una ruga della nostra anima. Oltre ai fattori psicologici, entrano in gioco altri due fattori che analizziamo insieme ai nostri pazienti:
- Il piacersi: quante volte ci alziamo al mattino e, guardandoci allo specchio, non riconosciamo la nostra immagine? Avere un aspetto più naturale, fresco e riposato predispone i nostri pazienti ad affrontare le giornate con maggiore positività. E qui lo ribadiamo, raccontarsi con il proprio medico può aiutarci in questa mission. E’ nostra filosofia infatti coniugare la percezione di bellezza del paziente con il trattamento più adatto.
- Il valore che ci diamo: custodire la bellezza del nostro corpo, sia dentro che fuori, è un modo per ritrovare sé stessi. Siamo consapevoli che il nostro viso è il nostro biglietto da visita, curarlo e prendersene cura ci fa stare bene con noi stessi. Quando ci relazioniamo con i nostri pazienti, una delle tante domande che poniamo è: come vuoi sentirti dopo un trattamento estetico? … Più naturale? Più riposata? Più sexy?
Unificare il desiderio del paziente con i mezzi che mette a disposizione la medicina estetica e la nostra competenza, ci consente di soddisfare le richieste che ci vengono poste nel migliore dei modi.
La bellezza
Ripercorrendo un pò di tappe della storia, vediamo che per Platone la bellezza è una cosa sacra: guida l’uomo verso il mondo delle idee. Per Aristotele e poi più tardi nel Rinascimento invece, la bellezza è sinonimo di misura e proporzione, espresse dalla scienza matematica. Possiamo fare un paragone con un ritratto: che analisi si fa davanti ad un quadro? Si osservano i colori, la naturalezza dei tratti, il rispetto dei canoni, la simmetria… Questo è quello che facciamo anche noi quando visitiamo un paziente che desidera iniziare con noi un percorso. Il risultato naturale dopo un trattamento estetico rende ancor di più evidente l’armonia del nostro sguardo.
Redazione