Trattamento filler viso: ecco tutto quello che dovete sapere riguardo le diverse tecniche sviluppate fino a oggi dalla medicina estetica.
Medicina estetica

Trattamento filler viso: ecco tutto quello che dovete sapere riguardo le diverse tecniche sviluppate fino a oggi dalla medicina estetica.

Contro gli inestetismi del viso, la #medicinaestetica ha studiato diverse formule in grado di soddisfare i bisogni di ogni paziente.

Filler biologici, filler sintetici e bio filler: sono queste le tre grandi famiglie della medicina estetica in grado di contrastare rughe, imperfezioni cutanee e occhiaie.

È arrivato il momento di capirne qualcosa di più.

La medicina estetica è in continua evoluzione e i trattamenti per contrastare l’invecchiamento del viso si fanno sempre più numerosi e specifici.

Questo perché è ormai assodato che il trattamento filler è una delle tecniche più efficaci nel riconferire spessore ed elasticità alla cute, riequilibrando così il livello di collagene, acido ialuronico ed elastina, ovvero gli elementi essenziali nel mantenimento e la salute del tessuto dermico.

Così sono state studiate varie formule, che hanno portato sul mercato della medicina estetica diverse tipologie di filler, ognuno associato al tipo di risultato che il paziente vuole ottenere.

Il mondo dei trattamenti estetici con filler si può così dividere in tre categorie: filler biologici, filler sintetici e bio filler.

Vediamoli insieme.

Trattamento filler viso: i filler biologici

I filler biologici sono senza dubbio quelli più richiesti: questi filler sono essenzialmente composti da acido ialuronico e rappresentano il modo più efficace per eliminare le rughe d’espressione, le borse sotto gli occhi e le occhiaie.

Come avrete capito, essi vengono definiti biologici perché composti essenzialmente da acido ialuronico, elemento già presente nel nostro organismo: compito del filler è di ristabilirne l’equilibrio, aumentandone la quantità.

Al filler tradizionale, poi, si aggiunge anche quello reticolato, ovvero modificato da un processo biochimico, che lo rende più stabile nel tempo.

In sintesi, mediante l’utilizzo dei filler reticolati, l’acido ialuronico iniettato non si disperde rapidamente, come quello “semplice”, ma riesce a resistere anche fino a un anno.

Trattamento filler viso: i filler sintetici

Meno richiesti, ma non per questo meno efficaci, sono i trattamenti con filler sintetici: a differenza di quelli biologici questi hanno un’origine non naturale e vengono definiti  “di profondità”.

Ne esistono di vari tipi: quelli a base di idrossiapatite di calcio, acido polilattico e collagene e quelli a base di acido ialuronico accompagnato a un idrogel acrilico.

A nostro parere, però, il più efficace rimane il Radiesse, formulato e sviluppato negli States e, finalmente, arrivato da qualche anno anche in Europa.

Il Radiesse è composto per il 30% da microsfere di idrossiapatite di calcio e per il 70% da soluzione acquosa.

Una vera rivoluzione per il mondo della medicina estetica: questo trattamento, oltre ad avere un risultato immediato, è biocompatibile al 100% e ha una durata che va dai 12 ai 18 mesi. Può essere iniettato negli strati più profondi del derma ed è perfetto per appianare le rughe più difficili.

Trattamento filler viso: i bio filler

L’ultima categoria riguarda invece tutti filler composti da materiale autologo, ovvero preso direttamente dal paziente, e possono permettere un risultato biorivitalizzante o volumizzante.

I bio filler più richiesti e utilizzati dagli specialisti oculoplastici sono il lipofilling o “intervento di lipostrutturazione” e il nanolipofilling.

Nonostante entrambe le tecniche prevedano l’aspirazione di una certa quantità di grasso da una zona “donatrice” e il trapianto dello stesso in una differente area da riempire, esse si differenziano per le finalità e i risultati: se il nanolipofilling (mediante micro iniezioni) dona un effetto rigenerativo che conferisce nuova lucentezza al contorno occhi, il lipofilling lavora di più sui volumi, andando a riempire e rimodellare la zona orbito-ocularia svuotata.

Ad oggi, il nanolipofilling è ritenuto sicuramente la scelta migliore per combattere le occhiaie

Utilizzando il tessuto adiposo dello stesso paziente, il rischio di intolleranza è praticamente pari  a 0 e i risultati duraturi nel tempo: se il filler con acido ialuronico dura dai 6 ai 12 mesi, il lipofilling e il nanolipofilling possono essere considerati semipermanenti.

Del grasso iniettato, infatti,  solo il 30% si assorbe nel tempo, mentre il restante 70 si stabilizza, mantenendo il risultato ottenuto a tempo indeterminato.

La medicina estetica ha sviluppato tecniche adatte a ogni bisogno del paziente e in grado di raggiungere un gran numero di risultati. A parte le differenze “tecniche” che contraddistinguono queste tre tipologie di filler, il minimo comune denominatore che le accomuna è comunque sempre il medesimo: ridonare elasticità alla pelle e ringiovanire il vostro sguardo.

Sarà il medico oculoplastico, in sede di visita, a capire quale di questi trattamenti è il più adatto al vostro viso.

Per ulteriori informazioni, vi consigliamo di visitare le sezioni dedicate del sito, o rivolgervi direttamente a  noi.

La redazione