Ptosi palpebrale: ecco come comportarsi sia nei casi più lievi che in quelli più gravi.
Chirurgia

Ptosi palpebrale: ecco come comportarsi sia nei casi più lievi che in quelli più gravi.

La ptosi palpebrale non è causata solamente dall’età che avanza. Spesso, questa patologia è congenita o conseguenza di condizioni di salute ancora più gravi. In questi casi l’oculoplastica e il suo intervento di correzione chirurgica giocano un ruolo fondamentale nel suo trattamento.

Tra gli inestetismi più fastidiosi e complessi della regione dello sguardo spicca il problema della ptosi palpebrale, comunemente conosciuta con il  nome di “palpebra cadente”.

Oltre a rappresentare un indesiderato difetto estetico, esso influisce anche sulla vista, compromettendone il campo visivo e rendendo la quotidianità del paziente molto difficile.  Questo perché l’abbassamento della palpebra impedisce il giusto sviluppo della funzione visiva, che può essere compromessa in modo permanente, soprattutto nel caso in cui la ptosi fosse presente sin dalla nascita.

È molto importante sottolineare che questa patologia colpisce sia uomini che donne e, come vedremo, non è solo determinata dall’invecchiamento.

Ptosi palpebrale: rimedi per i casi lievi

Quando il problema delle palpebre cadenti non è ancora giunto a uno stadio avanzato e non è determinato da patologie più gravi o congenite, si può cercare di risolvere mediante alcuni rimedi non chirurgici, in grado di migliorare o mascherare questo fastidioso inestetismo.

  • Ginnastica facciale: il muscolo elevatore può essere potenziato mediante un allenamento costante e quotidiano, caratterizzato da esercizi specifici: molto utile, per esempio, è quello che consiste nello sbattere ripetutamente le palpebre, poi tenere gli occhi chiusi per venti secondi e infine mantenerli spalancati per altri 20.
  • Strisce adesive: esse sono un prodotto cosmetico studiato appositamente per questo scopo e hanno un effetto lifting immediato. Il loro effetto, però, è di sole 24 ore.
  • Maschera gel: uno dei rimedi più efficaci per ridonare vigore e forza al muscolo elevatore è il contatto con un agente esterno freddo: prima di andare a dormire applicate sulle vostre palpebre una maschera gel precedentemente tenuta in frigorifero. Se utilizzata con costanza e inserita nella vostra make up routine, potrebbe rivelarsi la mossa vincente.

La scelta migliore anche per i casi più lievi rimane sempre la via chirurgica: mediante un intervento mini invasivo transcongiuntivale, ovvero senza cicatrici cutanee esterne, il medico oculoplastico è in grado di risolvere il problema definitivamente, raggiungendo un grande risultato estetico.

Anche se molto lieve, quella ptosi che conferiva allo sguardo un aspetto stanco, scomparirà del tutto, e il vostro viso ritroverà la sua armonia.

Quando invece la ptosi palpebrale è determinata da cause più complesse?

Spesso, però, la ptosi palpebrale si trova già a uno stadio molto avanzato ed è determinata da cause più complesse, causate da specifiche condizioni e patologie.

  • una di queste è da attribuire al distaccamento del tendine muscolare dalla palpebra superiore. Una condizione molto spesso riscontrata con il passare degli anni.
  • a questa si aggiungono anche  processi degenerativi del muscolo elevatore, che perde di funzionalità nel’apertura dell’occhio.
  • poi, c’è la ptosi congenita che si presenta fin dal nascita ed è causata da una predisposizione genetica.
  • infine, esistono alcune patologie da considerare come le dirette responsabili del peggioramento di una ptosi: tra queste anche il diabete e la distrofia muscolare.

In questi casi la ptosi palpebrale è risolvibile solamente mediante la chirurgia oculoplastica: sarà un medico specializzato a intervenire al fine di correggerla una volta per tutte.

I benefici della chirurgia oculoplastica

L’obiettivo della correzione della ptosi palpebrale è quello di potenziare l’azione del muscolo elevatore, mediante la sua reinserzione o accorciamento.

Nei casi in cui il muscolo elevatore non possa essere potenziato, a causa della gravità della ptosi, il medico oculoplastico praticherà un intervento di sospensione: ovvero l’elevazione della palpebra utilizzando l’azione di supplenza del muscolo frontale.

Questa sospensione può essere effettuata con materiale prelevato dallo stesso paziente o sintetico.

L’intervento di correzione della ptosi palpebrale è senza dubbio una delle pratiche più all’avanguardia dell’oculoplastica: le incisioni non saranno visibili perché effettuate nelle pieghe naturali del viso o all’interno della palpebra stessa (transcongiuntivale)

Così, oltre ad aver ripristinato la normale posizione delle palpebre superiori, che vi farà riappropriare dell’intero campo visivo, anche il vostro aspetto ne trarrà giovamento: non avrete cicatrici visibili e il vostro sguardo tornerà ad essere brillante e vivace.

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La redazione