La regione del sopracciglio e quella delle palpebre superiori hanno un ruolo fondamentale nella composizione di una corretta armonia del viso.
Esse influiscono particolarmente sull’aspetto estetico del nostro sguardo, che se ben “armonizzato” appare fresco e accattivante: una condizione presente soprattutto in giovane età, quando le palpebre toniche, affiancate da un sopracciglio “ben sollevato”, non sono ancora “svuotate”.
Con il passare degli anni però l’armonia estetica dello sguardo si riduce: le palpebre cominciano ad apparire più svuotate e l’arcata sopraccigliare perde la sua forma iniziale, scivolando a ridosso della palpebra superiore.
Il risultato è uno sguardo appesantito e invecchiato che priva l’intero viso di quella vivacità che tanto lo aveva caratterizzato negli anni della gioventù.
Questa è una condizione a cui prima o poi tutti, sia uomini che donne, si trovano a fronteggiare, poiché è determinata dal naturale processo di invecchiamento della pelle, del grasso e delle loro strutture di sostegno.
Per questo motivo l’oculoplastica si è impegnata particolarmente nello sviluppare e perfezionare tecniche, ad oggi considerate all’avanguardia, in grado di risolvere questo inestetismo.
Una di queste è il lifting sopracciglio, l’intervento di chirurgia oculoplastica in grado di risolvere del tutto il problema.
Lifting del sopracciglio: quando intervenire?
Con il passare degli anni le zone della parte alta del viso (fronte, arcata sopraccigliare e palpebre superiori) cedono. E questo è un dato di fatto.
Molto semplicemente, questo accade perché si svuotano, perdendo il grasso adiposo che le riempiva.
Assorbendosi, la mancanza di grasso priva quasi totalmente la palpebra superiore del suo volume naturale, svuotandola e scavandola e influendo drasticamente sullo sguardo, che così, da tonico e luminoso comincia ad apparire stanco e appesantito.
Lo stesso vale per il sopracciglio: esso cede verso il basso fino a coprire la palpebra superiore a causa di un indebolimento delle strutture fasciali della fronte.
Filler , botulino e lifting del sopracciglio: le tre vie in grado di aprire lo sguardo
Le opzioni per sollevare e ridonare tonicità alle zone appesantite sono essenzialmente tre: il botulino, il filler a base di acido ialuronico e il lifting sopracciglio, spesso affiancato a un intervento di blefaroplastica superiore.
I primi due trattamenti non chirurgici sono spesso utilizzati nei casi più lievi, soprattutto all’inizio del processo di invecchiamento, quando il paziente, ancora giovane, comincia a intravedere i primi segni di cedimento.
- il botulino, sbilanciando il rapporto tra i muscoli agonisti e antagonisti della regione dello sguardo, permette di elevare chimicamente il sopracciglio di uno o due millimetri.
- il trattamento con filler, invece, ridona tono al tessuto cutaneo, risollevando il sopracciglio “svuotato”. Avviene così un sinergico effetto di elevazione del sopracciglio ed apertura dello guardo.
Quando invece, il processo di cedimento è ormai arrivato a uno stadio avanzato, il lifting sopracciglio è l’unica via da intraprendere.
Infatti, se il sopracciglio è scivolato troppo verso il basso, andando a coprire buona parte della palpebra superiore, è fondamentale riposizionarlo nella sua sede naturale.
È questo il compito dell’intervento: innalzare l’arcata sopraccigliare, riaprendo in modo naturale lo sguardo.
Sarà il medico oculoplastico a decidere quale strada intraprendere, a seconda della gravità dei casi e in base alle esigenze di ogni paziente.
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La redazione