Filler autologo: l’autotrapianto di grasso per lo sguardo ed il viso
Chirurgia

Filler autologo: l’autotrapianto di grasso per lo sguardo ed il viso

Cos’è l’autotrapianto di grasso? Nel lipofilling vengono prelevate e re-iniettate cellule adipose per il ringiovanimento dello sguardo e del viso.

L’autotrapianto di grasso è tra i trattamenti estetici che stanno riscontrando la maggiore crescita negli ultimi anni. La possibilità di eseguire dei filler utilizzando adipe del corpo del paziente, infatti, ha aperto infinite opportunità di sviluppo della chirurgia estetica.

I dati parlano chiaro: secondo l’AICPE (Associazione Italiana Chirurgia Plastica Estetica), che raccoglie i dati provenienti dai propri associati, gli interventi di autotrapianto sono aumentati del 20% in un anno (2015 vs 2014). Inoltre negli ultimi 5 anni sono aumentati esponenzialmente gli articoli scientifici dedicati all’argomento.

L’interesse mostrato dagli italiani nei confronti dell’autotrapianto di grasso è dovuto quindi anche al progredire della tecnica e dalle scoperte scientifiche sulle cellule staminali.

In oculoplastica, è possibile eseguire un autotrapianto di adipe per riempire quei vuoti che il tempo lascia sul volto. La regione dello sguardo è la prima area a perdere volume. Pensate ad esempio alla palpebra inferiore, che prende la tipica forma a V, causa di sguardi che paiono preoccupati e tristi.

Come intervenire su queste zone? Un filler che viene dal proprio corpo, che contiene cellule adipose e cellule staminali e che ha, dunque, la duplice funzione di riempire i vuoti (grazie alle cellule adipose) e innescare una virtuosa reazione di rigenerazione cellulare (grazie alle cellule staminali). Nel microlipofilling e nel nanolipofilling autologo, la regione dello sguardo viene trattata senza la necessità di usare elementi di sintesi, ma sono le stesse cellule prelevate dal corpo ad essere utilizzate. Vediamo in dettaglio come.

L’adipe viene prelevato dall’addome, dall’interno coscia o dai fianchi.

L’area da cui viene prelevato l’adipe viene anestetizzata e si procede al prelievo. Il grasso viene quindi filtrato o centrifugato per estrarne le cellule staminali e adipose. La seconda fase consiste nell’iniettare le cellule raccolte nelle zone del viso da trattare.

Mediamente almeno il 50% delle cellule adipose iniettate non deperisce nel tempo, quindi il risultato è duraturo. La grande risorsa del lipofilling, però, non è data solo dall’iniettare adipe, ma anche e soprattutto dal fatto che vengano iniettate le cellule staminali, responsabili della rigenerazione dei tessuti. L’autotrapianto innesca quindi un circolo virtuoso di ringiovanimento dello sguardo e del viso.

Redazione