Le palpebre cadenti possono avere diverse cause ed hanno un’implicazione estetica che funzionale: se da un lato l’occhio appare appesantito e stanco, dall’altro la vista può risentirne per la diminuzione del campo visivo. Ci sono conseguenze posturali, perché il capo viene reclinato in modo innaturale per ovviare alla riduzione della vista, ed espressioni, come aggrottare le sopracciglia, che causano mal di testa e formazione di rughe sul volto. La ptosi palpebrale che determina le palpebre cadenti è un cedimento del muscolo elevatore della palpebra superiore, che può essere congenita o acquisita in seguito a eventi traumatici o conseguenze di malattie.
Per eliminare le palpebre cadenti, si ricorre a un intervento di chirurgia estetica funzionale che permette di far riprendere la funzionalità della palpebra, accorciando il muscolo elevatore palpebrale o sospendere la palpebra al muscolo frontale, ripristinando la rima palpebrale (lo spazio tra palpebra superiore e palpebra inferiore).
Tuttavia, un lieve rilassamento del tessuto della palpebra superiore, dovuto in questo caso all’invecchiamento, può determinare un aspetto cadente della palpebra, che appesantisce lo sguardo e dà un’aria stanca e invecchiata. In questo caso, tenere in allenamento il muscolo della palpebra superiore può prevenire il rilassamento muscolare. Viene in aiuto, quindi, la ginnastica facciale.
Ginnastica facciale per palpebre cadenti.
La ginnastica facciale ha indubbi effetti benefici sulla tonicità della pelle, se eseguita con costanza tutti i giorni. Non ha controindicazioni, quindi può essere provata in qualunque circostanza, senza che ciò comporti rischi per la salute.
Quest’esercizio è particolarmente indicato per la zona perioculare e per il disturbo della palpebra superiore con scarsa tonicità:
Corrugare la fronte e aggrottare le sopracciglia, tenendo la posizione per 10 secondi, rilassare il viso e alzare le sopracciglia spalancando gli occhi. Eseguire 10 ripetizioni al giorno.
Come abbiamo detto, la ginnastica facciale può aiutare in caso di palpebre cadenti dovute all’invecchiamento e al conseguente rilassamento muscolare, ma non ha nessun effetto in caso di ptosi palpebrale congenita o acquisita. In questi casi, infatti, la funzionalità è compromessa e non è sufficiente allenare il muscolo. È necessario intervenire sulla causa della ptosi, con l’intervento di blefaroptosi, eseguito di routine dal chirurgo oculoplastico. In caso di dubbi, consigliamo quindi di parlarne con il medico di fiducia.
Redazione