Pelle del viso rovinata? La medicina estetica ha sviluppato una strategia combinata in tre step che saprà soddisfare le vostre esigenze.
Medicina estetica

Pelle del viso rovinata? La medicina estetica ha sviluppato una strategia combinata in tre step che saprà soddisfare le vostre esigenze.

La medicina estetica ha sviluppato una strategia combinata in tre step in grado di rivitalizzare la pelle del viso: una tecnica performante caratterizzata da peeling, biorigenerazione PRP e filler di ultima generazione. Una combinazione che saprà sicuramente soddisfare le vostre esigenze.

Il mondo della medicina estetica è in costante evoluzione: sempre al passo con lo sviluppo di nuove tecnologie in campo medico, i ricercatori sono riusciti nel concretizzare nuove strategie combinate in grado di offrire soluzioni efficaci e mirate.

Strategie diventate grandi alleate della medicina estetica perché efficaci nel  contrastare i primi segni dell’invecchiamento e mirate alla regione dello sguardo e della pelle del viso.

È in questo contesto che nasce la formula di rivitalizzazione del viso in tre step, caratterizzati dalle tre tecniche in grado di raggiungere risultati ultra performanti:  il peeling, la rigenerazione dei tessuti con Prp e filler di ultima generazione.

Come rigenerare la pelle del viso: il peeling e la biorigenerazione

Cominciamo con il primo step: nel trattare la pelle del viso, il peeling è sempre stato considerato una delle tecniche fondamentali per preservarne  salute e la bellezza.

Come agisce?

Questa tecnica è in grado di asportare gli strati danneggiati dal sole, dal vento e dall’inquinamento, velocizzandone la rigenerazione cellulare.

Infatti, il peeling ha proprietà smacchianti molto efficaci e, in particolare, è in grado di richiamare l’acqua in eccesso in superficie: l’effetto lifting è assicurato.

Il secondo step, poi, è la biorigenerazione mediante concentrati piastrinici, che fornisce una marcia in più al processo rivitalizzazione già iniziato dal peeling.

L’utilizzo di concentrati piastrinici rappresenta una pratica all’avanguardia in grado di isolare le piastrine presenti nel sangue per poi reiniettarle in zone mirate del viso, favorendo e accelerando la riparazione tessutale.

Bastano poche microiniezioni per rigenerare le cellule della cute: il risultato è una pelle più tonica e vitale.

Tecnologia e medicina estetica si incontrano: nasce il Radiesse

Il terzo step infine, consiste nel trattamento di medicina estetica del filler.

Il più innovativo e il più usato in questi ultimi tempi è il Radiesse, filler sintetico che riattiva il rinnovo cellulare stimolando la produzione di collagene ed elastina.

La sua formula è composta prevalentemente da microsfere di idrossipatite di calcio, una componente già presente nelle ossa, che, però, con il passare degli anni tende a diminuire.

Il filler Radiesse va a lavorare proprio in quelle zone dove la pelle del viso ne è più sprovvista, ristabilendone la giusta quantità e regalando un efficace effetto lifting.

Oltre ad avere un risultato immediato, il Radiesse è biocompatibile al 100% e ha una durata che va dai 12 ai 18 mesi.

Può essere iniettato negli strati più profondi del derma ed è perfetto per appianare le rughe più difficili.

Ricapitolando: peeling, concentrati piastrinici e filler di ultima generazione lavorano assieme in una strategia combinata con l’unico obiettivo di mantenere compatta e vitale la nostra pelle, in particolare quella del viso.

Le macchie causate dal sole e inestetismi come borse sotto gli occhi o occhiaie saranno solo un brutto ricordo dopo essersi sottoposti a una “combinazione estetica” di questo tipo: un trattamento che consigliamo già a partire dai 30 anni, l’età in cui, purtroppo, si iniziano a intravedere i primi inestetismi.

Per ulteriori informazioni, vi invitiamo a visitare le sezioni del sito o a rivolegervi direttamente a noi.

La redazione