Blefaroplastica o intervento di ptosi non riuscito: come rimediare grazie all’oculoplastica
Chirurgia

Blefaroplastica o intervento di ptosi non riuscito: come rimediare grazie all’oculoplastica

Quando ci si sottopone a una blefaroplastica o a un intervento di ptosi palpebrale si spera di ottenere il migliore dei risultati possibili. Si tratta di voler migliorare il proprio …

Quando ci si sottopone a una blefaroplastica o a un intervento di ptosi palpebrale si spera di ottenere il migliore dei risultati possibili. Si tratta di voler migliorare il proprio aspetto estetico, ma anche di correggere quelli che possono essere i difetti di vista tra cui quelli connessi a un eccesso di pelle nella zona palpebrale e palpebra calante.

Cosa accade se, dopo l’intervento, non si notano miglioramenti? Non ci si deve far cogliere dallo sconforto, ma si deve individuare una soluzione grazie al chirurgo oculoplastico.

Intervento di blefaroplastica non soddisfacente: perché succede

In molti casi, l’intervento di blefaroplastica viene congiunto alla correzione della ptosi palpebrale. Se, quando necessario, non viene suggerita l’unione dei due interventi il risultato della blefaroplastica non è quasi mai soddisfacente. Perché?

Quando ci si accorge di avere uno sguardo sempre più spento e si inizia a percepisce la costante sensazione di occhio stanco, si tende a pensare che un intervento di blefaroplastica superiore possa essere la soluzione. Potrebbe, però, non bastare. Molti pazienti con un problema di pieghe palpebrali presentano anche una lievissima ptosi, quasi impercettibile ma presente. 

Il compito del chirurgo oculoplastico, in questo caso, è quello di individuare il problema e consigliare l’intervento congiunto. Il professionista può fare riferimento a dei segnali come un sopracciglio non in linea, una piega palpebrale asimmetrica o in altri casi non ben definita, un attributo emozionale di stanchezza. 

Non solo. Quando si parla di blefaroplastica ci si può trovare a fare i conti con delle altre complicazioni. Quali? 

  • riduzione transitoria del film lacrimale: si prova una innaturale secchezza dell’occhio, nonché un notevole fastidio di corpo estraneo
  • occhio tondo: se si rimuove una quantità eccessiva di pelle si rischia di mettere in evidenza la sclera inferiore con aspetto tipo occhio a palla.

Cosa fare in questi casi e come prevenire

Tutto questo si può prevenire. In che modo? Il chirurgo oculoplastico, tramite una approfondita visita pre-operatoria, andrà ad analizzare la situazione del paziente, individuando tutti i problemi da risolvere.

La figura dell’oculoplastico sarà d’aiuto anche nel caso in cui ci si è sottoposti a un intervento ma non si è soddisfatti del risultato ottenuto o se si hanno delle complicanze di tipo estetico o funzionale.

Un paziente insoddisfatto, o che riscontra dei problemi di tipo funzionale dopo un intervento non perfettamente riuscito, deve essere ascoltato e aiutato. In questi casi il professionista andrà a consigliare un intervento correttivo per permettere a quest’ultimo di vedere nello specchio la sua immagine migliorata, di avere quello uno sguardo ringiovanito e rinvigorito che si cercava e di superare i problemi funzionali.

Per un consulto volto a individuare la migliore soluzione, vi invitiamo a contattarci per un appuntamento a Torino, Roma o Milano.  

La Redazione